La decarbonizzazione di un'istituzione non può essere portata avanti da sol* volontar*! È ora che la nostra università cominci a fare le cose sul serio, assumendo un professionista per decarbonizzarsi.
Da quando esiste, CLIMA3T ha lavorato sodo per tagliare le emissioni dell'Università di Trento: abbiamo studiato le principali fonti di emissioni del nostro Ateneo, abbiamo individuato soluzioni per ridurle consultando tecnici e esperti e scrivendo report scientifici su come avviare questi cambiamenti. Praticamente, per tre anni, una decina di student* volontar* hanno fatto gratuitamente il lavoro che avrebbe dovuto fare un Sustainability Manager professionista. E appena la nostra presenza/spinta è venuta meno (per mancanza di tempo o potere decisionale), tutto è andato in stallo. Inviando un'email al senato accademico e alla direzione amministrativa di UniTrento, puoi aiutarci a convincere UniTrento ad assumere un Sustainability Manager!
Aiutaci a convincere UniTrento a assumere un sustainability manager professionista, con una sola email!
ISTRUZIONI:
Inserisci gli indirizzi email indicati qui sotto (senato accademico, rettore, e direzione amministrativa)
Inserisci l'oggetto indicato qui sotto
Copia e incolla il testo dell'email
Aggiungi il tuo nome e cognome e numero di matricola alla fine
NOTA:È importante che invii l'email dal tuo indirizzo email @studenti.unitn.it, per evidenziare che la richiesta viene dalla comunità di UniTrento!
Indirizzi email: uff.organicollegiali@unitn.it, rettore@unitn.it, direttoregenerale@unitn.it
Oggetto: Chiedo l'assunzione di un Sustainability Manager per UniTrento
Testo email:
Gentili,
Vi scrivo per richiedere l’assunzione di un Sustainability Manager professionista, figura essenziale per coordinare l’azione climatica e ambientale del nostro Ateneo. Mi preoccupa infatti che attualmente l’università non abbia gli strumenti adeguati per decarbonizzare in modo serio e tempestivo.
Siamo nel pieno di una crisi climatica senza precedenti, come dimostrato dai recenti eventi catastrofici degli ultimi mesi in Italia e Spagna, che solo nell’ultimo mese hanno provocato oltre 200 vittime, e dall’incremento dei danni e delle spese che ne conseguono (come evidenziato, tra gli altri, dall’Agenzia Europea dell’Ambiente). Da anni, l’IPCC avverte che senza una drastica riduzione delle emissioni di gas serra e una rapida transizione verso fonti energetiche rinnovabili, affronteremo conseguenze irreversibili. Nonostante ciò, i governi stanno avanzando a rilento, rendendo essenziale il ruolo delle istituzioni locali come promotrici di cambiamento.
UniTrento, come istituto di ricerca e formazione, ha la responsabilità di essere parte attiva della transizione ecologica, ad esempio ispirando altre università e reti accademiche (RUS e ECIU) adottando un modello di decarbonizzazione e coinvolgendo la comunità studentesca. Le linee guida europee, sottoscritte nel Piano Strategico di Ateneo, prevedono la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, traguardi ambiziosi ma alla portata del nostro Ateneo.
Tuttavia, mancando nel nostro Ateneo una figura professionale addetta a tale transizione, l’Università non è ancora in grado di pianificare o attuare obiettivi sostanziali. Il recente report di CLIMA3T del 2024 evidenzia che la sostenibilità non risulta nei fatti una priorità a UniTrento. Le riunioni del Green Office di Ateneo, prive di pianificazione, periodicità e concretezza, riflettono una disorganizzazione generale e una mancanza di ruoli e responsabilità definite. Questa situazione si ripercuote anche sulla qualità dei report e dei piani di sostenibilità, che risultano privi di una visione strutturata e obiettivi chiari. L’unico ufficio dedicato alla sostenibilità ambientale, infatti, è gestito nei ritagli di tempo da un solo professore con il supporto di pochi collaboratori. L’inefficacia di questa gestione porta a delegare compiti importanti a persone a cui non competono, sovraccaricando così la comunità studentesca e accademica coinvolta nel Green Office e compromettendo l’efficacia del processo partecipativo su cui l’ufficio vorrebbe basare il proprio lavoro.
La figura di un Sustainability Manager professionista è cruciale per superare queste lacune, poiché è in grado di offrire coordinamento, pianificazione strategica, monitoraggio e una comunicazione efficace con tutta la comunità universitaria. Un professionista dedicato garantirebbe l’attuazione di un piano d’azione completo e ambizioso, rendendo la nostra Università un modello virtuoso. Altri atenei italiani e all’estero hanno già intrapreso questo percorso, raggiungendo risultati significativi grazie a team di sustainability manager, che supportano la resilienza e competitività delle loro istituzioni.
Il nuovo Piano di Sostenibilità Ambientale di Ateneo sarà disponibile all’inizio del 2025. Vi chiedo quindi di investire tutte le risorse e l’attenzione necessarie affinché UniTrento possa finalmente dotarsi di una strategia proporzionata alla gravità della crisi climatica. È indispensabile che il Green Office abbia un regolamento chiaro con ruoli e responsabilità definiti, ancora assenti sul sito di UniTrento Sostenibile, per garantire un funzionamento efficace dell’ufficio.
Confido che UniTrento risponderà a questa richiesta con prontezza e determinazione, agendo con la dovuta responsabilità e offrendo alla comunità accademica e studentesca un esempio di impegno concreto nella lotta al cambiamento climatico.
Cordiali saluti,
NOME e COGNOME